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.... Casabella on "Designed Future" .. O "Futuro Desenhado" em destaque na revista italiana Casabella....

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Issue 897 of the prestigious Italian magazine of architecture CASABELLA highlights the book Designed Future or Selected Writings by Paulo Mendes da Rocha.

Reviewing the book, Casabella underlines some Venetian affinities in Paulo Mendes da Rocha’s statements on art: Petrarca, the enchanting artificial nature, the non-obvious condition of Venice as a city in a lagoon… “sicuri dell’interesse che susciterà tra i lettori”.

[original text in Italian]

«Hoje, o habitat do homem é a cidade», la civitas contemporanea, “la forma del cooperare degli abitanti della polis per difendersi dai pericoli naturali” di cui Mendes da Rocha (1928) parla in uno dei saggi raccolti nel libro che segnaliamo, sicuri dell'interesse che susciterà tra i lettori. La città rappresenta il centro dei pensieri di Mendes da Rocha. L'inadeguatezza della città rispetto ai bisogni contemporanei, l'ingiustizia sociale di cui è il portato, la sua incapacità di avvalersi efficacemente della “técnica” (un termine che ricorre come un filo rosso nel ragionare di Mendes da Rocha), l'incomprensione di quanto il passato insegna sono I temi che si rincorrono nelle pagine di questo libro, un encomio della vita attiva. Anche quando parla della Facoltà di architettura dell'Università di San Paolo di Vilanova Artigas, del MASP della Bo Bardi, del suo MuBe, oppure del Guggenheim di Gehry, Mendes da Rocha lo fa per ribadire che anche costruendo una singola casa è necessario pensare alla città, agli spazi della vita collettiva, molteplici come lo sono “i pericoli” dai quali la civitas protegge e diverse le “nature” dalle quali sorge. Se «a America deveria ser vista per nos como una possibilidade» è però Venezia il riferimento da lui prediletto. Mendes da Rocha ne parla in più occasioni come di un esempio e lo fa con argomenti che rimandane alle lodi che Francesco Petrarca riservò a questa «città ricca d’oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond’è cinta, dalla prudente sapienza a figli suoi munita e fatta sicure». Nel 1321 per Petrarca le virtù di Venezia erano la civile concordia, la saldezza dei suoi marmi, la sapienza prudente che più del mare la proteggeva, usando concetti assai simili a quelli che Mendes da Rocha impiega oggi per parlare della città e di come la vorrebbe.

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O livro “Futuro Desenhado” na revista italiana de arquitectura “Casabella”

O número 897 da mítica revista italiana de arquitectura CASABELLA destaca o livro “Futuro Desenhado ou Textos escolhidos de Paulo Mendes da Rocha.”

A recensão sublinha as afinidades Venezianas no pensamento de Paulo Mendes da Rocha: a referência a Petrarca, a condição não natural da própria cidade de Veneza que se estabelece sobre as águas não por sugestão da natureza, mas imposição de um desejo humano sobre elas e a sua inviabilidade… sicuri dell’interesse che susciterà tra i lettori.

[texto original em Italiano]

«Hoje, o habitat do homem é a cidade», la civitas contemporanea, “la forma del cooperare degli abitanti della polis per difendersi dai pericoli naturali” di cui Mendes da Rocha (1928) parla in uno dei saggi raccolti nel libro che segnaliamo, sicuri dell'interesse che susciterà tra i lettori. La città rappresenta il centro dei pensieri di Mendes da Rocha. L'inadeguatezza della città rispetto ai bisogni contemporanei, l'ingiustizia sociale di cui è il portato, la sua incapacità di avvalersi efficacemente della “técnica” (un termine che ricorre come un filo rosso nel ragionare di Mendes da Rocha), l'incomprensione di quanto il passato insegna sono I temi che si rincorrono nelle pagine di questo libro, un encomio della vita attiva. Anche quando parla della Facoltà di architettura dell'Università di San Paolo di Vilanova Artigas, del MASP della Bo Bardi, del suo MuBe, oppure del Guggenheim di Gehry, Mendes da Rocha lo fa per ribadire che anche costruendo una singola casa è necessario pensare alla città, agli spazi della vita collettiva, molteplici come lo sono “i pericoli” dai quali la civitas protegge e diverse le “nature” dalle quali sorge. Se «a America deveria ser vista per nos como una possibilidade» è però Venezia il riferimento da lui prediletto. Mendes da Rocha ne parla in più occasioni come di un esempio e lo fa con argomenti che rimandane alle lodi che Francesco Petrarca riservò a questa «città ricca d’oro ma più di nominanza, potente di forze ma più di virtù, sopra saldi marmi fondata ma sopra più solide basi di civile concordia ferma ed immobile e, meglio che dal mare ond’è cinta, dalla prudente sapienza a figli suoi munita e fatta sicure». Nel 1321 per Petrarca le virtù di Venezia erano la civile concordia, la saldezza dei suoi marmi, la sapienza prudente che più del mare la proteggeva, usando concetti assai simili a quelli che Mendes da Rocha impiega oggi per parlare della città e di come la vorrebbe.

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